Storie, dietro l'obiettivo

Tutto inizia parecchi anni fa, contando i pulsanti della Nikon F90 di mio papà. Accidenti, che sballo sarebbe saper utilizzare quel giocattolo.

Qualche decina di foto sulla buona vecchia pellicola, poi un lungo periodo di lontananza dal mondo della fotografia, senza esserci neppure mai entrato, a dire il vero.

E poi, mamma e papà mi regalano una Bridge Canon, la mia prima vera macchina fotografica digitale. Le prime nottate con il cavalletto a rubare le scie delle macchine, qualche macro ad insetti di vario genere, un ritratto ogni tanto. Ma sopratutto il primo vero approccio alle modalità manuali.

Nel 2010 piove dal cielo una Nikon D90, un upgrade importante, che segnerà l'inizio di un percorso di studio impegnativo e complesso. Ogni soggetto è "buono", dalla natura al ritratto, dai concerti ai bambini, dai prodotti alimentari alle feste.

E' tempo di operare delle scelte, di orientarsi verso qualcosa di più specifico. La scelta ricade principalmente su quello che mi regala più emozione, non tanto in fase di scatto, quanto al momento della visione finale degli scatti: il matrimonio, la maternità ed i bambini.

Nuova Nikon D700, nuove lenti, ed un approccio più scientifico alla materia. Forse troppo, al punto che per un certo periodo mi rendo conto di dare più importanza alla matematica della fotografia che al suo aspetto emozionale. Ma non mollo, e parto alla ricerca di qualcosa di più. Quel qualcosa che puoi ottenere solo con il confronto con "quelli bravi", con ore di visione di scatti altrui, con la crescita interiore.

Nella ricerca di nuovi stimoli, di nuove possibilità, mi rendo conto di aver bisogno anche di nuove attrezzature... o forse cerco di convincermi di questo solo per giustificare gli impegnativi acquisti di altri corpi macchina, e lenti, e fondali, e luci, e softbox, e chi-più-ne-ha-più-ne-metta.

Nasce a questo punto anche un interesse al mondo del video, che molte cose ha in comune con quello della fotografia. E arriva anche la videocamera, e poi la GoPro.

Se solo potessi acquistare anche un paio di braccia in più.

E del tempo, magari.

In un mondo frenetico, dove qualcuno ha già fatto quello che vuoi fare tu, e lo ha fatto meglio, e magari lo hanno anche pagato poco, è dura.

E se sei messo in competizione con "l'amico con la macchina fotografica grossa" o con "anche con questo nuovo smartphone faccio delle foto stupende", allora diventa quasi impossibile. Ma, a pensarci bene, COSA è impossibile? Diventare ricco e famoso con la fotografia? Forse, si.

E invece, fare qualcosa che ti piace?

Ho scoperto, quindi, di essere estremamente fortunato.