Istantanee
Il giorno del primo incontro con i clienti parte da una chiacchierata generica, per cercare di capire se siamo sulla stessa lunghezza d’onda. Al di la del lavoro, è sempre necessario “piacersi”. Il passo successivo sarà la visione di un audiovisivo contenente il racconto di un intero matrimonio. A tal proposito, concedetemi un piccolo consiglio: diffidate da chi vi propina il classico “best of”, e chiedete sempre di valutare un lavoro completo! Se oltre a piacerci a vicenda rimanete anche colpiti dal lavoro, possiamo iniziare a discutere di eventuali servizi aggiuntivi: uno di questi, in particolare, ci sentiamo sempre di suggerire caldamente: le istantanee!
Cosa sono?
Avete presente le buone vecchie “Polaroid”? Ecco, queste. Ricordate la scatola di mamma e papà in cui erano contenute queste piccole meravigliose fotografie? E la loro tipica “banda bianca” su cui venivano scritti luogo e data dello scatto? Proprio loro. Quello che probabilmente non riuscite ora ad immaginare è il successo che questa chicca avrà al vostro matrimonio.
Antico o moderno?
Anzitutto dobbiamo scegliere se utilizzare le “Polaroid” originali o le “Instax Wide” di Fuji. Nel primo caso l’effetto “vintage” è assicurato, ma sono necessarie delle accortezze speciali poiché le pellicole sono decisamente delicate e hanno bisogno di circa 30 minuti per essere pronte. Ah, dimenticavo, costano anche più care… Nel secondo caso avremo un prodotto più moderno, un formato rettangolare più ampio, e le foto saranno pronte in soli 5 minuti. L’effetto finale sarà pressoché identico, in termini di gradimento.
Come funziona il servizio?
Il giorno del matrimonio, indicativamente a partire dal momento dell’aperitivo, inizieremo a scattare le fotografie istantanee, parallelamente al servizio tradizionale. Quando saranno pronte avremo due possibilità, entrambe validissime e d’effetto:
- allestire un guestbook e posizionarlo su un tavolino dedicato, lasciando accanto qualche penna colorata in modo che gli invitati possano lasciare un commento “di pugno”;
- appuntare le immagini su un pannello o un filo, facendo così in modo che gli invitati possano portarsi a casa un bel ricordo della giornata.
Cosa scegliere?
Voi cosa preferireste, in qualità di invitati? Quella sarà la strada giusta. In ogni caso quando si sceglie questo tipo servizio bisogna essere consapevoli che non lo si fa per le qualità tecniche o artistiche che racchiude, ma per il valore aggiunto in termini di effetto scenico e per quella ventata di “vintage” che non fa mai male!
dalla gallery di Federica e Daniele, 17 Settembre 2017
Buona luce a tutti!
Davide Posenato – Fotografo Matrimonio Torino
Barolo
Una foto ad una bottiglia di Barolo, fatta con lo smartphone. Un modo decisamente poco ortodosso di iniziare un articolo per il blog fotografico. Abbiate fede… a tutto c’è una spiegazione. Oggi vi racconto una storia, che finisce con una splendida serata, qualche giorno fa, ma che inizia un paio d’ anni or sono.
La storia
E’ l’ottobre del 2015 quando Sonia e Maurizio mi contattano per il loro servizio fotografico matrimoniale. Non abbiamo ancora una data precisa, ma il feeling mi sembra buono. La conferma dell’incarico arriva dopo un paio di settimane, e ne sono davvero felice. Lentamente, ma neanche poi troppo, il fatidico giorno si avvicina. Ci aspetta una meravigliosa giornata, che trascorrerà piacevolissima dall’inizio alla fine.
L’evento
La sensazione di “conoscersi da tempo” mi stupisce sempre. Ed è proprio grazie a questo che gli scatti sono subito semplici, in un clima magicamente disteso. I preparativi volano via in un lampo, e si corre in chiesa. La celebrazione avviene nella bellissima chiesa del Gerbido, la Parrocchia dello Spirito Santo, e all’uscita gli invitati mostrano agli sposi tutto il loro calore.
Sonia e Maurizio sul “pulmino VolksWagen” che li accompagnerà alla location. Villa Fiorita (AT), è un posto davvero stupendo, circondato da vigneti, che offre una splendida oasi verde attorno ad una villa padronale degli inizi dell’800. Aperitivo in giardino. Ricordo ancora la battuta di cruda fatta sul momento, con il piattino del tartufo accanto, “self-service”. Incredibile. HB Catering, una garanzia.
Al termine del pasto, quando le luci si abbassano, rapisco gli sposi per una breve passeggiata fotografica. La festa procede con la serata danzante, e gli invitati sono piacevolmente coinvolti. Insomma, un matrimonio perfettamente riuscito. A tempo di record, in vista dei successivi lavori in arrivo, mi metto sotto con la post-produzione e termino il lavoro in 15 giorni.
Da quel momento il già ottimo rapporto si consolida. Accettiamo di buon grado un invito a cena da loro, per poi sdebitarci, ricambiando. Ed ecco che arriviamo alla bottiglia, gentile omaggio dei ragazzi. Tiriamo insieme l’impasto delle tagliatelle, poi ci sediamo e “ce la contiamo” per qualche ora. Una piacevolissima serata, davvero.
Amici
Questo è un po’ il riassunto del “si entra clienti e si esce amici”. E poi, niente… Faccio il lavoro più bello del mondo. E ho una bottiglia di Barolo. Grazie Sonia, grazie Maurizio!
dalla gallery di Sonia e Maurizio, 3 Settembre 2016
Buona luce a tutti!
Davide Posenato – Fotografo Matrimonio Torino
Il “piano B”
La fase dei preparativi del matrimonio è sempre concitata. Bisogna pensare a decine di aspetti in grado di soddisfare gli sposi, le tasche, il buonsenso, gli invitati. E quando è tutto pronto, il fatidico giorno si avvicina. Avete organizzato un bellissimo evento all’aperto, con tanti di quei meravigliosi drappeggi che riparano dal caldo sole di Giugno, e l’aperitivo preparato sul momento dal casaro e dal sushiman, e i bimbi che giocano allegramente nel verde prato della location. Fantastico, davvero. Però, quel giorno, piove. E il “piano B” non vi va proprio giù.
Il cambiamento
Da qualche tempo a questa parte non facciamo altro che lamentarci del cambiamento climatico, eppure non ce ne siamo ancora fatta una ragione. Sapete, ad esempio, quanti giorni di pioggia ci sono stati a Torino e provincia nel 2017, da aprile a settembre? 50! (Fonte 3B Meteo) Come si dice in questi casi… “non succede, ma se succede?“
Pianificare!
Durante l’incontro preliminare, in cui svisceriamo tutti gli aspetti del servizio fotografico matrimoniale, tiriamo sempre in ballo l’argomento del “piano B“. Ci sono moltissime location che, in caso di pioggia, si prestano meravigliosamente per essere utilizzate come set, facendo piacevolmente dimenticare il maltempo (vedi, ad esempio, questi scatti al Castello di San Sebastiano da Po). In altri casi, sopratutto quando parliamo di agriturismi, dover trovare una soluzione alternativa è d’obbligo. E trovarla insieme è il modo migliore per tranquillizzare gli sposi, facendo loro capire che porteremo a casa il risultato in ogni caso.
Quindi?
Fuori le idee, dunque, e cerchiamo un posticino che possa accoglierci per scattare le foto: la nostra soluzione preferita? Il centro storico di un paese vicino, con un bel porticato. Cosa portare? Quell’ombrellino che l’atelier vi ha dato insieme al vestito, e che avete nascosto in fondo all’armadio, rifiutandovi di prendere in considerazione l’idea di doverlo utilizzare.
Un valore aggiunto
Lo so, è difficile. Ma solo perché nel vostro immaginario sarebbe dovuta essere una giornata meravigliosa, a tutti i costi. E chi ha detto che una bella rinfrescata non sia una bella cosa? O Essere al riparo dalle assetate zanzare? O ancora, che le donnine non rimangano incastrate nel terreno con i loro funambolici tacchi 12?
Insomma, ci sono diversi aspetti positivi, ed è innegabile. Basta valutarli oggettivamente. E siamo pronti a darvi una mano!
dalla gallery di Valentina e Andrea, 4 Giugno 2016
Buona luce a tutti!
Davide Posenato – Fotografo Matrimonio Torino
Stampare le fotografie
Affrontiamo il tema di oggi partendo in maniera estremamente diretta: che senso ha stampare le fotografie quando, spendendo molto meno, possiamo tenere tutto archiviato in perfetto ordine in un super performante hard disk? La nostra generazione, dopo computer e telefoni cellulari, ha vissuto anche questo epocale cambiamento. Ma siamo sicuri che abbandonare la strada della stampa abbia portato solo benefici?
Il cambiamento
Agli inizi dell’era digitale “per tutti”, intorno ai primi anni 2000, era soltanto un sogno quello di poter avere sempre a disposizione tutte le immagini da noi scattate pronte per una consultazione rapida, o per la condivisione sui canali social. Neppure esistevano i canali social, in onor del vero. In una manciata di mesi ci siamo trovati a guardare le immagini sul monitor di un pc, o su un televisore. Poi sulle cornici digitali. E poi sullo smartphone.
I vantaggi del digitale
Primo su tutti, indubbiamente, quello di avere subito a disposizione il materiale fotografico. Una bella comodità, senza ombra di dubbio. Nessun costo da sostenere per stampare foto “brutte”, un altro aspetto interessante, di certo. Non dover più correre il rischio di rovinare irrimediabilmente una fotografia, spiegazzandola o lasciandola al sole. Nessun limite al numero degli scatti, compatibilmente con la capienza delle schede di memoria. E poi la grande possibilità di sperimentare a costo quasi zero.
I “contro”
Tornando all’ultimo punto di cui sopra, non crederete mica che scattare una foto digitale sia “gratis”, vero? L’otturatore della vostra amata reflex vi abbandonerà, prima o poi. Pensateci quando non riuscite proprio a far a meno di “mitragliare” qualsiasi cosa. E poi, ragazzi… che bello era portare il rullino al “centro stampa in 1 ora”, fare un giro in attesa che le foto fossero pronte, tornare e dover attendere ancora qualche minuto… Poi tutti insieme intorno alla busta, a girare le foto una ad una, chiedendo poco cortesemente agli amici di non riempirle di ditate? E quando la mamma tirava fuori la scatola con le nostre foto da bambini, o ancor di più quelle del matrimonio dei nonni?
Tirando le somme
Ormai l’avrete capito che mi interessa poco addentrarmi in inutili tecnicismi, e quindi dico soltanto che la fotografia digitale, per pratica e funzionale che sia, ha dei limiti di carattere qualitativo. Ma più che concentrarci su questo, vorrei che pensaste ancora ai pro e contro di cui abbiamo appena parlato. Se ci fate caso, i vantaggi del digitale sono quasi tutti di carattere tecnico, e i contro quasi tutti di carattere più emotivo.
Si, insomma… con l’abbandono delle pellicole e l’avvento dei sensori, ci siamo riempiti gli hard disk e gli smartphone. Ma ci siamo inevitabilmente svuotati un po’ il cuore.
Come rimediare? Non è complicato. Basta non smettere di stampare. Fate una selezione dei vostri scatti migliori, e regalatevi per Natale una bella scatola dei ricordi “di carta”. Meglio ancora, date una bella pulita alla vecchia reflex di papà, e comprate un buon rullino. Poi, per stampare le fotografie, affidatevi ad un laboratorio di stampa serio e attendete il ritiro. Non ve ne pentirete. Parola di boyscout.
Buona luce a tutti!
Davide Posenato – Fotografo Matrimonio Torino
Smartphone photography
Ahahahahahahahahahahahah… no, dico… davvero dobbiamo perdere tempo a parlare di smartphone photography?
Articolo finito.
Cioé… questo è quello che avrei scritto fino a qualche tempo fa sull’argomento. Ho sempre compatito chi pretendeva di scattare una fotografia “accettabile” utilizzando un comunissimo cellulare. Per quanto mi riguarda, l’ottica grandangolare con cui sono equipaggiati questi strumenti è per antonomasia anti-ritratto, ergo utile solo “per le foto ai panorami e al cibo”… (In mancanza di alternative più valide, sia chiaro – vedi articolo dedicato agli obiettivi)
E se di giorno si poteva pensare di ottenere qualche scatto decente, la probabilità scendeva col calare della sera, in modo direttamente proporzionale, fino ad arrivare a terribili fotografie piene zeppe di “rumore”, con tonnellate di grana orribile. La domanda è: perché? Vi piace far fotografie? E allora compratevi una macchina fotografica! Sguardi pieni di sdegno, i miei, rivolti ai maniaci del “selfie” e ai fotografi gastronomici. Per non parlare dei poveracci in riva al mare al tramonto, che sperano di fare lo scatto buono con quel cesso di cellulare obsoleto tenuto in mano in modo così precario.
Il miracolo
Poi succede qualcosa. Mi scade il contratto con l’operatore telefonico, e al momento del rinnovo mi propone di sostituire il mio povero Samsung S4 con un Huawei P9. Leggo qualcosa in rete, e trovo informazioni interessanti riguardo al comparto foto/video. Il gingillo in questione è dotato di una camera progettata “in collaborazione” con Leica. Rimango scettico, ma la curiosità sale. Arriva il pacchetto che custodisce lo smartphone, accendo, configuro, aggiorno tutto… e provo a fare qualche scatto. I Provenzali, in antica lingua d’Oil, avrebbero esordito con un colorito “esticazzi…”
Lo shock è duro, lo ammetto. Pubblico subito un’ inserzione per vendere tutta l’attrezzatura e comprare altri due smartphone Huawei, diventando il precursore della “Wedding Smartphone Photography”. Beh, dai… non esageriamo. Però ne rimango davvero colpito.
Come funziona
Questi intelligentoni hanno pensato bene di installare una doppia fotocamera posteriore. Quando premiamo il pulsante entrambe le fotocamere scattano simultaneamente: il risultato è una foto in bianco e nero, ed una foto a colori. Il software compone l’immagine finale utilizzando la sensibilità della foto in bianco e nero unita al colore della seconda immagine. Notevole davvero. Qualche esempio:
Gatto di mia mamma, sul divano, luce ambiente piuttosto scarsa.
Brina sugli arbusti, buona nitidezza nei dettagli.
Tra le chicche, la possibilità di regolare la profondità di campo, donando un piacevole e morbido effetto “sfocato” all’occorrenza.
Quella pagliaccia di mia figlia, in ombra sotto al cappello.
La perla, anche se di dubbia utilità, è la possibilità di scattare in formato RAW. Molto molto utile, invece, la modalità completamente manuale, che permette di settare tempo (vedi esempio sotto, con tempo di scatto settato in modo da ottenere il mosso sui coriandoli che cadono), diaframma, ISO e molte altre features interessanti.
Non è mia intenzione fare la “marchetta” a Huawei, e neppure recensire il prodotto. Tutto parte dalla volontà di scattare fotografie con lo smartphone, moda che da qualche anno è diventata piuttosto diffusa. E questo P9 è valido al punto che in molte occasioni mi è capitato di doverlo utilizzare pubblicando poi fotografie che un occhio non allenato ha tranquillamente considerato come provenienti da reflex. Chiaro che, in caso di stampa, il discorso sarebbe diverso, per molti fattori. Ma se avete una vita social “attiva”, e morite dalla voglia di far vedere a tutti cosa state facendo, il livello di queste fotografie è più che buono.
Qualche consiglio sulla “smartphone photography” in generale
- non farete mai “lo scatto della vita”, rassegnatevi;
- quel maledetto tramonto, provate a catturarlo in modalità HDR… e cercate di tenere fermo il telefono, cribbio;
- le foto a figura intera lasciatele perdere;
- il flash integrato non è in grado di illuminare tutte le 50 persone che avete intorno mentre sciabolate la boccia di Dom Pérignon in discoteca, tra gli sguardi invidiosi dei poveracci;
- nell’eventualità di voler tentare un ritratto, abbassatevi un pochino e raddrizzate il punto di ripresa per evitare l’effetto “nani da giardino”;
- sembra incredibile, ma… valgono le stesse regole della fotografia “vera”, partendo dalla composizione: evitiamo le banalità, decentriamo il soggetto, bla, bla, bla…
Sebbene io non sia esattamente un estimatore della cricca J-Ax/Fedez, ricordate che… “tutto questo sbattimento per far foto al tramonto, che poi sullo schermo piatto non vedi quanto è profondo”
Ultima cosa, giuro.
Avete presente ai concerti, quando arriva il “pezzo buono”? Ecco… tirate giù quei maledetti telefoni e godetevi le emozioni. Sarà sempre meglio il ricordo, rispetto a quella porcheria di video che morite dalla voglia di portarvi a casa, e che mai più guarderete.
Buona luce a tutti!
Davide Posenato – Fotografo Matrimonio Torino
Diventare fotografo
Dai, su, che vuoi che sia. Per diventare fotografo al giorno d’oggi basta un piccolo gruzzoletto, masticare un pochino di photoshop, ed è fatta!
Se ti piace crederlo, si. Ma non è tutto così semplice, sfortunatamente… e meno male.
Il vantaggio di entrare a far parte di questa categoria è che chiunque può farlo. Ma questo diventa anche il peggior svantaggio. Avere una reflex di discreta qualità è ormai alla portata di tutte le tasche o quasi, e in ottica di concorrenza diventa davvero complicato. Il passaggio dall’essere “l’amico con la macchina fotografica grossa” al “professionista” non dipende soltanto da questo. Scattare delle fotografie accettabili è sempre più facile, così come scattarne tante. E avere tante fotografie da mostrare, a volte, è uno dei sistemi più utilizzati per compensare lacune ben più importanti.
Manco a dirlo, grazie al cielo, serve sacrificio. E non poco. Perché diventare fotografo vuol dire molte cose. Prima fra tutte saper comprendere le esigenze dei clienti, che potrebbero differire dal proprio modo di interpretare e proporre la fotografia. Quindi, spesso, ci si potrebbe trovare nella condizione di dover sacrificare il proprio ego in virtù di una richiesta differente dalla propria proposta.
E poi il tempo. Tanto, tanto tempo da dedicare alla formazione personale dal punto di vista tecnico, perché premere il pulsante di scatto è solo l’ultimo passaggio di un procedimento meravigliosamente più complesso.
Senza trascurare l’investimento di tempo necessario alla ricerca di uno stile proprio, che abbia un mix equilibrato di tecnica, carattere ed emotività.
E poi, la strada. Non puoi essere un fotografo tuttofare, commercialmente. Devi decidere quale mercato ti interessa, e devi operare questa scelta sulla base di quello che ti piace fotografare. Non puoi e non devi proporti per qualcosa che non ti piace, si noterebbe di certo nel tuo operato.
E questi sono solo alcuni degli aspetti da tenere in considerazione. E’ un mestiere stupendo, ma certamente non adatto a tutti.
Il modo giusto per diventare fotografo
Non esiste un modo per diventare fotografo professionista. Punto. Esistono molti modi per migliorare le proprie tecniche, partecipando a corsi e workshop di varia natura. Esiste la possibilità di fare della gavetta come assistente, quasi sempre sottopagato, di professionisti già affermati. Esistono anche, però, molti modi per fare la figura dell’improvvisato, del dilettante. E quando chiedi del denaro per un lavoro mal fatto devi mettere in conto che l’insoddisfazione del cliente non porterà nulla di buono.
Uno dei primi acquisti importanti che ho fatto, nel lontano 1996, è stato una splendida chitarra elettrica Gibson SG. E’ davvero meravigliosa. Ma con tutti i suoi pregi non fa di me un chitarrista, e rimango soltanto un discreto strimpellatore, nonostante abbia uno strumento eccezionale.
Siamo dunque sicuri che una reflex, per performante che sia, possa far diventare fotografo?
Meditate, gente… meditate.
Buona luce a tutti!
Davide Posenato – Fotografo Matrimonio Torino
Fotografie perfette
Dopo una bella passeggiata nella natura, o un’ interessante sessione in studio con una bella modella, scarichiamo le nostre immagini sul pc e partiamo con veemenza alla ricerca delle fotografie perfette tra le tonnellate di gigabyte che sono appena state riversate nel nostro hard disk. Troppo spesso, però, lo sconforto prende il sopravvento dopo pochi minuti. Scorriamo lentamente le immagini una ad una sperando in un miracolo, e invece non accade proprio nulla. Quelle che sul piccolo display della macchina fotografica sembravano delle ottime catture si trasformano in piatti e freddi insiemi di pixel che non trasmettono nulla. Eppure abbiamo studiato bene, messo in ordine tutti gli appunti e usato un gioiellino di reflex nuova fiammante con un obiettivo da millemila dollari. Lo so, ed è terribile. Ma col tempo, e la pratica, si migliora.
Il buon vecchio Henry Cartier-Bresson, dall’alto della sua estrema saggezza, disse qualcosa tipo “…fotografare è porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore…”. Sacrosanto.
Premere un bottone consiste in un movimento dal bassissimo dispendio calorico, e non serve studiare proprio niente. Realizzare una fotografia, però, è un’altra cosa. Perché con una fotografia “buona” hai il meraviglioso potere di fermare davvero il tempo. E quella fotografia, quella che ancora stai cercando nel tuo archivio, continuerà a darti qualcosa, oggi e domani. E quando sarà “passata”, un po’ per la moda, e un po’ per la tecnica e i gusti, ti trasmetterà comunque un’emozione. E non sarà perfetta. Non può esserlo. Perfetta per chi? Per me? Per te? Per chi te la paga? Per chi te la pubblica? Per l’Associazione Interplanetaria dei Fotografi? Niente di tutto questo.
Forse il segreto è…
La fotografia perfetta è quella che fa sorridere con le lacrime agli occhi una mamma che guarda l’immagine di suo figlio… o quella di due ragazzi vestiti da sposi che passeggiano per le vie del centro tra gli applausi dei passanti sorridenti. Ma è anche quella che non piace proprio a te che l’hai scattata, ma scopri che per qualcun altro è meravigliosa. E’ la sensazione che sia perfetta per l’emozione che trasmette, non per le sue caratteristiche. E’ quella che non devi spiegare. E’ quella che, probabilmente, non hai ancora scattato. Oppure lo hai fatto, ma non te ne sei accorto. Non ancora, almeno.
Buona luce a tutti!
Davide Posenato – Fotografo Matrimonio Torino
Scegliere il fotografo giusto per il matrimonio: 5 consigli
“La data delle nozze si avvicina, e dobbiamo ancora scegliere il fotografo per il nostro matrimonio!” Succede, si. Molto più spesso di quanto si pensi. Eppure la chiesa è a posto, così come la location. E il catering, e la musica. Manca solo il fotografo. E mancano tre mesi al matrimonio.
Quindi, fatemi capire… vi siete mossi con largo anticipo per organizzare al meglio tutto quanto, tranne che per l’unico servizio che lascerà un ricordo tangibile dell’evento? Probabilmente, penso a voce alta, perché siete sicuri di trovare con facilità un cristiano qualunque in grado di “premere il bottone di una grande macchina fotografica”. E’ chiaro! E lo troverete di certo. E sono sicuro che lo pagherete anche poco. Quello che probabilmente non avete valutato è che un bravo fotografo sarà quasi certamente impegnato, in quella data. Ed è quindi possibile che a causa di uno sfortunato allineamento astrale dobbiate scendere a compromessi, correndo il rischio di dovervene pentire in futuro. Ve lo dico con cognizione di causa, perché è esattamente ciò che è capitato a me. Quindi, bando alla chiacchiere, partiamo con questi fatidici 5 consigli per scegliere il fotografo giusto per il vostro matrimonio:
1 – Non chiedetelo ad un invitato
O quantomeno, non barattate il servizio fotografico con il regalo di nozze! Tutti quanti abbiamo un amico che si cimenta più o meno bene con la fotografia, ma non è detto che sia la panacea di tutti i mali. Il matrimonio, fotograficamente, è una cosa seria. Oltre all’aspetto “tecnico” è necessario conoscere i tempi dell’evento, sapere fin dove spingersi, essere in grado di rimanere invisibili all’occorrenza. E poi, parliamoci chiaro… se si tratta di un invitato, volete davvero rovinargli la festa dandogli questa incombenza? Merita farci un pensiero.
2 – Passaparola
Sacrosanto. Con pochissimo sforzo in termini di tempo potete iniziare a valutare alcuni lavori realizzati ad amici e conoscenti, attraverso i siti internet dei fotografi. Serve soltanto a darvi un’idea generale, prima di prendere un appuntamento. E poi, il feedback ricevuto da chi ha già usufruito dei servizi di quel fotografo specifico, positivo o negativo che sia, potrebbe darvi un aiuto prezioso quantomeno in questa fase iniziale. Un’ occhiata alle recensioni del fotografo per matrimonio, infine, non fa mai male!
3 – Empatia
Al momento dell’incontro con il fotografo, date molto peso al feeling che instaurerete. E’ di fondamentale importanza, e migliorerà esponenzialmente la qualità finale del lavoro. Quel giorno avrete bisogno di qualcuno a cui potervi affidare, oltre che di un fotografo. E se riuscite a riunirli in un’unica figura, avrete fatto centro! Mentre chiacchierate, cercate di capire quanta passione traspare dal suo lavoro. Se riesce a trasmettere questo, attraverso i suoi scatti e le sue parole, potrebbe essere il fotografo giusto. Scegliere un fotografo è facile. Scegliere il fotografo giusto, un po’ meno.
4- Spazio ai “piccoli”
I grandi studi fotografici hanno il pregio di avere un appeal “importante”. Una bella vetrina e tonnellate di lavori da visionare minuziosamente. Ma anche tanti collaboratori. E questo significa che potreste trovarvi a sottoscrivere un contratto con il grande fotografo Sig. Topolino, ma di vedere all’opera al vostro matrimonio lo sconosciuto Sig. Paperino. Non è detto che sia un male, ma viene meno il punto relativo al feeling. Dovrete ripartire da zero, improvvisando. E non sarà semplice. Trovo che il grande vantaggio di lavorare da soli sia proprio questo. Il rapporto diretto che si instaura tra cliente e professionista. Unico interlocutore. Stop.
5 – Prezzo
Il servizio fotografico per il matrimonio è un lavoro. E come tale deve essere remunerato. Troverete in rete un sacco di proposte indecenti, in cui con 999 euro vi offriranno un reportage di 46.000 fotografie, 23 album, 130 DVD da regalare agli invitati, drone che scatta foto da Saturno, auto nuziale alimentata a protossido d’azoto, e massaggio plantare a fine serata. Diffidate. La quantità è un aspetto di secondaria importanza. Massimo rispetto, ci mancherebbe. I soldi son vostri e tutti sappiamo quanto è dura portarli a casa. Pensate a cosa state pagando per far mangiare decorosamente i vostri invitati, o per allestire ad-hoc una location da sogno. E poi valutate se qualche centinaio di euro di differenza possono avere un valore aggiunto. Io credo di si. Questo aspetto l’ho volutamente lasciato per ultimo. Quello che dico sempre al termine del primo incontro è “guardate altri lavori, conoscete altri fotografi… sceglietene uno diverso da me, se vi piace di più… ma non fatelo solo in base al prezzo”
Buona luce a tutti!
Davide Posenato – Fotografo Matrimonio Torino
Presentazioni
So bene che bisognerebbe iniziare dalle presentazioni, ma questo aneddoto potrebbe aiutarmi a rompere il ghiaccio.
Chiacchieravo di noiose questioni lavorative con un fornitore, giorni fa. Giunge il momento di fare una pausa, davanti ad un caffè. Ed il lavoro lascia spazio a qualcosa di più personale, per cercare di strappare un sorriso a quei volti così dannatamente seri. “La tua bimba quanto ha? Dai, fammi vedere una foto!” Ok, l’hai voluto tu. E dopo avergli mostrato gli ultimi scatti fatti alla mia bimba e qualche foto di un recente matrimonio inizia a raccontarmi di un suo amico fotoamatore che ha saputo dal cugino fotografo che è un mercato troppo inflazionato, che è pieno di concorrenza, che è una schifezza, insomma. E mi chiede “ma chi te lo fa fare a proporti in un mercato del genere? Fare il fotografo di matrimonio a Torino è come andare a vendere le bottigliette di Ceres all’Oktoberfest!”.
Nessuno me lo fa fare.
Ma, cribbio, mi piace!
E chi se ne frega del mercato. Il MERCATO ci ha abituati a pagare improbabili esperti fotografi che ti fanno un primo piano con il grandangolo, ed allo stesso tempo è anche quel MERCATO che porta un giovane promettente a svendersi per poter iniziare a far qualcosa nel mondo dei grandi. Tirando due somme, quindi, non sono nessuno per dire che sia un mercato sbagliato, ma a me non piace.
Quello che mi piace, invece, è raccolto nei 2 secondi di parole che escono dalla bocca di Marina, un anno fa, dopo aver visto le foto del suo matrimonio…
“è esattamente quello che volevamo…”
E quando hai la fortuna di fare qualcosa che ti piace, ottenendo questo in cambio, allora capisci che vale la pena perlomeno provarci.
Quindi, basta con le chiacchiere, via alle presentazioni.
Sono Davide Posenato, e sono un fotografo professionista.
E trovo sia un lavoro meraviglioso, che permette di creare qualcosa di veramente unico ed irripetibile.
Quanto a questo blog, ho pensato di suddividere gli articoli in 4 macro-categorie: una discorsiva per le chiacchiere generali, una di carattere più tecnico, una relativa alle domande frequenti e l’ultima più “emozionale”, in cui racconterò di esperienze fotografiche. E’ in programma un’ uscita ogni settimana, a rotazione, ogni mercoledì.
Buona lettura!
Buona luce a tutti!
Davide Posenato – Fotografo Matrimonio Torino