Sara, Marco e…
Non è la prima volta che vesto i panni del “fotografo maternità“, ed è sempre un’esperienza meravigliosa. Questa volta, però, tenterò di raccontarla anche con le parole. Immortalare la gravidanza non è “solo” fotografare. E’ rapinare emozioni. E’ il momento in cui la donna è più lontana dal suo stato di forma fisica migliore, eppure l’armonia prende il sopravvento su tutto il resto. La storia di questo servizio fotografico della maternità comincia qualche mese fa, con un gruppetto di amiche che decidono di regalare a Sara e Marco questa esperienza. Conoscevo Sara, quasi solo di vista. Alle 18:30 di un qualunque giovedì sera, suona il campanello. E aprendo la porta mi accorgo subito di aver di fronte una persona nuova.
Il clima
Creare la giusta sintonia è fondamentale per riuscire nell’intento di strappare qualche scatto buono. Prima di cominciare facciamo un piccolo aperitivo. Per rompere il ghiaccio? No, no… lo stomaco brontola, e a pancia vuota non mi concentro. E’ comunque un buon modo per fare due chiacchiere ed instaurare il clima giusto, cercando di capire in che direzione andremo da li a poco. Si respira quell’inconfondibile aria di “amici d’infanzia”… non so se rendo l’idea.
Si parte.
Insieme
Le luci sono in posizione, gli ombrellini bianchi aspettano solo di essere illuminati dai lampi del flash. Cominciamo con qualche scatto insieme, che è più facile. La regola del “mal comune, mezzo gaudio” funziona anche sul set. Che poi, in pochi minuti cambia tutto. E non sembrano quasi più preoccuparsi del mio obiettivo che invade la loro privacy.
Solo lei
Sembra brutto, me ne rendo conto. Ma se è vero che la gravidanza è un momento “di famiglia”, chi la vive di più è la donna. Nel bene e nel male. E mi sembra giusto in qualche modo celebrare questo meraviglioso cambiamento che avviene in così poco tempo, dedicandomi sopratutto a quel pancione che sempre meno timidamente viene mostrato con orgoglio e dolcezza. Contestualizziamo gli scatti e giochiamo con le ombre.
Intimamente
L’ abbigliamento cambia, l’atteggiamento, no. Ed è meraviglioso osservare la giovane Sara, disinvolta, posare in modo più intimo, pur mantenendo le genuine espressioni che fino ad ora ci hanno accompagnato.
Dettagli
Richiamo Marco sul set per il finale. Stavolta solo dettagli. Sguardi, mani, scarpette, pose simboliche. Tutto molto facile. E piacevole.
Tutti, ma proprio tutti, insieme
Sono le 20:30 quando terminiamo il servizio, troppo tardi per mandarli a prepararsi una cena. Uno dei grandi vantaggi di “lavorare da casa” è che si fa molto in fretta a mettere a bollire una pentola d’acqua. Ed è proprio così che finisce la nostra esperienza, tra una forchettata di pasta ed un sorso di vino, alla stessa tavola, raccontandoci cose.
Insomma, una serata tra amici.
A presto, ragazzi.
E buona vita.
Buona luce a tutti!
Davide Posenato – Fotografo Maternità Torino