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Monthly Archives: Maggio 2017

25 Mag 2017
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Occhi blu – Fotografo Bambini Torino – Davide Posenato

“Hey, occhi blu…”

Sarebbe la colonna sonora adatta, senza ombra di dubbio. Il piccolo Gionata si presenta così al resto del mondo, e scusate se è poco. Mamma Rachele, che poi è anche mia sorella, e papà Matteo portano la piccola bellissima peste dagli occhi blu a sperimentare il suo primo “shooting fotografico”. Le luci sono pronte, i tappi per le orecchie anche. E chi conosce il soggetto sa di cosa parlo. Un’ugola di grande potenza, la sua. Non si scherza mica! Per rompere il ghiaccio ci giochiamo subito la carta “cuginetta”. E così la piccola Beatrice si cimenta immediatamente in un bel bacio sulla fronte dell’ultimo arrivato, che sembra accettare di buon grado le coccole. Non potevamo sperare in un inizio migliore.

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Proviamo a lasciarlo solo

Una soffice coperta in pile, rigorosamente in tinta con gli occhi e la felpa. Facciamo in modo che si senta a suo agio. Serio, il pupetto, non dispensa molti sorrisi. Ma un bel primo piano di quegli occhioni bisogna assolutamente portarlo a casa. Ed è anche più facile del previsto, anche e sopratutto grazie alla mamma che si nasconde dietro di me. Evitiamo di cantar vittoria troppo presto, sia chiaro, ma per il momento tutto fila liscio!

davide posenato fotografo bambini torino occhi blu gionata

Da chi ho preso?

Ci vuole anche un bello scatto di famiglia, ovviamente. Che torna utile, oltretutto, nel caso ci fossero dubbi riguardo al patrimonio genetico. Dubbi peraltro assolutamente infondati. Dai, sorella… forza e coraggio. Diventerà di certo intelligente come te!

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Che bella emozione! Pensare alle numerose serate passate insieme a far bagordi, fino a poco tempo fa, e vedervi ora con questo bel pupazzetto in braccio. Bravi ragazzi!

E… grazie piccolo Gionata, per la pazienza.

Spero di rivederti presto davanti al mio obiettivo.

E non solo.


 Buona luce a tutti!

Davide PosenatoFotografo Bambini Torino

 

18 Mag 2017
davide posenato fotografo matrimonio torino mi sistemi con photoshop

Poi mi sistemi con Photoshop?

Mi sistemi con Photoshop?

Con quello sguardo alla Clint Eastwood, prima di averti confermato il servizio, lei ti pone il quesito: “poi mi sistemi con Photosohop, vero?” E rimane lì ad attendere la tua risposta, con ansia. Occhi socchiusi, mano che accarezza la Colt. Una goccia di sudore timidamente fa capolino sulla tua fronte, e lentamente scivola giù. Un timoroso sguardo a quegli occhi di ghiaccio, uno alla pistola. Rispondi, idiota…

Ipotesi A

Certamente! E il volto di lei inizialmente si rasserena, per poi peggiorare al solo pensiero di aver bisogno d’esser ritoccata. Situazione delicata. Sorriso di circostanza. Cerco di spiegare che il ritocco sarà una cosa molto delicata, giusto per caratterizzare lo stile delle fotografie. Al massimo un pochino di schiarita sul viso, per esaltare la brillantezza degli occhi e valorizzare il trucco. E basta. Non c’é bisogno d’altro. Dita incrociate, sperando che mi abbia creduto.

Ipotesi B

Ma non ce n’è bisogno! Il rischio di passare per ruffiano è molto alto, ma se sorride arricciando il naso vuol dire che è andata bene. Spiego che la post-produzione è un passaggio obbligato, ma che non sarà necessario intervenire sui suoi tratti somatici nel processo. Anche in questo caso, speriamo che l’abbia bevuta.

La verità

Photoshop è uno strumento, nulla di più, e nemmeno il più importante. E’ il buonsenso a darci la misura con cui dobbiamo intervenire. E’ inutile mettersi a discutere se la sposa vuole rimuovere la cicatrice che ha sulla fronte, ricordo della sua caduta da bambina. A fronte di una richiesta specifica lo si fa e basta, anche perché potrebbe esser frutto di una buona opera di make-up. Diverso, invece, è quando il desiderio diventa quello di “sistemare” la silhouette, il naso, le labbra. La richiesta diventa espressamente quella di intervenire per snaturare la realtà. E se da un lato potrebbe essere comprensibile, dall’altro non è molto sensato. Per togliere 10 kg ci metto 2 minuti. Ma poi dovrei andare in giro con la spilla “vuoi perdere peso, chiedimi come!”. La sposa si vedrà “bellissima”, certo. Ma non sarà più lei. E questo è sempre un peccato.

Come fare?

Una donna di 60 anni sa di non avere la pelle liscia di una ragazzina, non c’è bisogno di dirglielo. E magari, nelle fotografie, è bene non esagerare con la nitidezza, lavorare con diaframmi aperti, e magari fare un passo indietro per evitare dettagli poco graditi. Con la ragazza di 20 anni, invece, non avremo problemi di pelle o rughe, ma quasi sempre pagheremo dazio in espressività. Parola d’ordine “valorizzare tutte le cose positive”. Osservare. Osservare bene. E agire di conseguenza.


 Buona luce a tutti!

Davide PosenatoFotografo Matrimonio Torino

11 Mag 2017
davide posenato fotografo matrimonio torino dentro la borsa

Dentro la borsa

Dentro la borsa, cosa porto?

Una valanga di cose, perché mi piace esser “sempre pronto”. Molto dipende dal tipo di lavoro da effettuare, in realtà. Per uno shooting in esterno non servono le stesse attrezzature che porto ad un matrimonio, che sono ancora diverse da quelle che utilizzo per un servizio “maternità”. Insomma, quello che c’è dentro la borsa è in continuo cambiamento.

Costanti e variabili

Faccio il fotografo, ok. E devo prepararmi la borsa per un lavoro, appunto, fotografico. Quindi, sicuramente, ci sarà una macchina fotografica. Almeno una, dico. E un numero imprecisato di obiettivi. E il flash? Beh, quello serve solo in determinate circostanze. Ma procediamo per gradi. Anzi, iniziamo a fare un elenco delle attrezzature, poi tenterò di suddividerle per il tipo di servizio che dovrò eseguire.

Corpi macchina

Corpo macchina 1: Nikon D700. Maltrattabile ed indistruttibile. Non patisce nulla, pioggia inclusa. I suoi file da “soli” 12 megapixel sono meravigliosi, poco “pesanti” e super-gestibili. Un po’ ingombrante, sopratutto in abbinamento al battery-grip, ma “acquisisci punti stile” agli occhi dei profani per il solo fatto di avere un “pezzo grosso”.

Corpo macchina 2: Nikon D750. Leggera e decisamente potente. Delicata, a causa del comodo display basculante e del criterio costruttivo moderno. Ottima tenuta agli alti ISO, così come i video. 24 megapixel e doppia scheda di memoria per avere un sacco di spazio a disposizione (o per un backup immediato, cosa buona e giusta).

Lenti

Nikon 80-200 f 2.8: il “bighiera”. Lo amo, e basta. Penso non ci sia altro da aggiungere. Anche questo è un articolo bello grosso. E pesante. Dannatamente pesante. Ma la resa di questa lente è strepitosa. Se non si vuole optare per lenti “specialistiche” da ritratto, e parlo di ottiche fisse, questo è senza dubbio il mio preferito. Un po’ vintage allo sguardo, ma trasmette sempre una grandissima sensazione di solidità ed affidabilità.

Nikon 24-70 f 2.8: il “tuttofare”. Con questa lente montata non perdi mai lo scatto. Va bene per tutto o quasi. Un signor obiettivo che permette sia il panorama che il ritratto, in modo più che dignitoso. In esterno o in studio cambia poco. E in vacanza. Insomma, Non puoi lasciarlo a casa quasi mai.

Nikon 50 f 1.4: il “piccolino” di casa. Lo uso poco, e mi dispiace. Perché quando lo monto trova sempre il modo di rendermi felice. Uno sfocato da urlo, sopratutto quando hai un marmocchio per per mani. Una leggerezza ineguagliabile ed una resa mostruosa in rapporto al costo di questa lente.

Nikon 105 f 2.8: la “lama”. Nitidezza senza pari, da gestire con cautela, sopratutto con il gentilsesso. Non perdona niente. Ma se lo conosci bene può diventare un alleato prezioso nelle fotografie di dettaglio.

Gingilli vari

GoPro Hero 4 Black: “l’intrusa”: le possibilità sono praticamente infinite (guarda il video). E’ divertente, pratica, versatile. Ed è minuscola, cosa non di poco conto!

Karma Grip: “la svolta”: realizzare un video così stabile è una cosa incredibile. Nulla di “professionale”, sia chiaro, ma è davvero un prodotto SUPER!

Fuji Instax Wide: “la sorpresa”. Che poi è anche l’espressione della gente quando ti vede tirar fuori una istantanea. Ai matrimoni è una bomba! Deve stare dentro la borsa.

Flash Nikon Sb-810: “l’esagerato”. Mille funzioni, troppi pulsanti. Suvvia, è semplicemente un flash. Finché non lo monti su un Brolly Grip Lastolite. A quel punto diventa un meraviglioso flash.

Altro?

Cavalletti, monopiedi, ombrellini, softbox, Si, beh. Poi ci sono un paio di armadi sparsi per casa che contengono qualche metro cubo di ciarpame vario, ma questa è un’altra storia. In una qualche vita passata dovevo essere un collezionista. O una roba simile.


Buona luce a tutti!

Davide PosenatoFotografo Matrimonio Torino

04 Mag 2017
davide posenato fotografo matrimonio torino la consegna delle foto

A quando la consegna delle foto?

La consegna delle foto

Un aspetto importante, che troppo spesso non viene messo “nero su bianco”: il tempo per la consegna delle foto. Ma il problema nasce dal fatto che se ne parli poco o niente in fase contrattuale. Gli sposi sono presi dall’euforia per aver finalmente trovato il fotografo giusto, di aver affrontato tutti gli argomenti legati alla giornata del loro matrimonio… e si dimenticano di parlare della consegna. Il giorno del matrimonio, quando arriva il momento di salutarsi a fine servizio, nell’imbarazzo generale parte il solito “allora, come rimaniamo?”

Patti chiari, amicizia lunga

Non esiste un criterio universale per stabilire il tempo che occorrerà al fotografo per la preparazione e consegna del servizio, questo è vero. Solitamente, in una finestra che va dai due ai quattro mesi, qualsiasi fotografo dovrebbe comunque riuscire nell’ardua impresa. Dico “dovrebbe” perché mi sembra un tempo abbastanza onesto, tutto qui. Ma per essere più tranquilli basta parlarne,  valutare insieme e fissare una scadenza. Il fatto che quest’ultima venga poi rispettata, è un’altra cosa… purtroppo.

8 passaggi

Provo a spiegarvi come organizzo il mio work-flow, in modo da comprendere meglio le fasi di lavorazione:

1 – Scaricamento dati in triplice copia, su due PC differenti + copia di backup su hard-disk esterno, verifica visiva dell’assenza di dati “corrotti” durante le operazioni di copia. Attività che eseguo appena tornato a casa, giusto per andare a dormire tranquillo.

2 – Prima cernita: eliminare gli scatti “sbagliati”, quelli brutti e quelli inutili. Valutazione di quelli “buoni” con una scala da 1 a 3, dove 1 sta per “certo”, 2 per “molto probabile”, e 3 per “possibile con le dovute accortezze”.  Questa fase è molto delicata, perché da qui dipenderà il risultato finale in termini di varietà degli scatti.

3 – Seconda cernita: a distanza di qualche giorno, giusto per fare un “reset mentale”, come il punto 2, con la speranza di non cambiare troppo spesso idea riguardo le immagini precedentemente selezionate, altrimenti ci dovrà poi essere una terza cernita. Il risultato, partendo dalle circa 800 immagini iniziali, sarà un numero vicino ai 300 scatti (vedi articolo MI DAI TUTTE LE FOTO?)

4 – Post-produzione: ogni scatto viene lavorato singolarmente, in modo che si presenti realmente come “unico”. Questa fase è la più lunga, ovviamente e comprende anche le copie di backup come sopra descritto.

5 – Ultimo check: a distanza di un paio di giorni dal termine della post-produzione guardo di nuovo tutto il lavoro nel suo complesso, ed opero eventualmente le modifiche necessarie.

6 – Creazione della time-line per la presentazione multimediale: scelta delle musiche, effetti di transizione, montaggio completo dell’audiovisivo da presentare agli sposi.

7 – Verifica finale: anche in questo caso, a distanza di un paio di giorni, controllo approfondito di tutto il materiale e richiesta di un appuntamento agli sposi per la visione dell’anteprima, insieme.

8 – La consegna delle foto.

Per me è così che deve andare

So di colleghi molto bravi che in 6 mesi non riescono a consegnare un lavoro. E poi, purtroppo, di colleghi meno bravi che ci mettono anche i più. Per quanto mi riguarda, prendo sempre l’impegno di consegnare entro 30 giorni dall’evento.

Far attendere gli sposi nonostante il lavoro sia terminato è un modo poco intelligente per valorizzare il servizio. Così come aver fretta di consegnarlo in pochissimo tempo, con il rischio di commettere qualche errore o di sembrare “affamato”.


 Buona luce a tutti!

Davide PosenatoFotografo Matrimonio Torino

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