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Monthly Archives: Marzo 2017

30 Mar 2017
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Sara, Marco e… – Fotografo Maternità Torino – Davide Posenato

Sara, Marco e…

 

Non è la prima volta che vesto i panni del “fotografo maternità“, ed è sempre un’esperienza meravigliosa. Questa volta, però, tenterò di raccontarla anche con le parole. Immortalare la gravidanza non è “solo” fotografare. E’ rapinare emozioni. E’ il momento in cui la donna è più lontana dal suo stato di forma fisica migliore, eppure l’armonia prende il sopravvento su tutto il resto. La storia di questo servizio fotografico della maternità comincia qualche mese fa, con un gruppetto di amiche che decidono di regalare a Sara e Marco questa esperienza. Conoscevo Sara, quasi solo di vista. Alle 18:30 di un qualunque giovedì sera, suona il campanello. E aprendo la porta mi accorgo subito di aver di fronte una persona nuova.

Il clima

Creare la giusta sintonia è fondamentale per riuscire nell’intento di strappare qualche scatto buono. Prima di cominciare facciamo un piccolo aperitivo. Per rompere il ghiaccio? No, no… lo stomaco brontola, e a pancia vuota non mi concentro. E’ comunque un buon modo per fare due chiacchiere ed instaurare il clima giusto, cercando di capire in che direzione andremo da li a poco. Si respira quell’inconfondibile aria di “amici d’infanzia”… non so se rendo l’idea.

Si parte.

 

Insieme

Le luci sono in posizione, gli ombrellini bianchi aspettano solo di essere illuminati dai lampi del flash. Cominciamo con qualche scatto insieme, che è più facile. La regola del “mal comune, mezzo gaudio” funziona anche sul set. Che poi, in pochi minuti cambia tutto. E non sembrano quasi più preoccuparsi del mio obiettivo che invade la loro privacy.

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davide posenato fotografo maternita torino sara marco testa pancione

Solo lei

Sembra brutto, me ne rendo conto. Ma se è vero che la gravidanza è un momento “di famiglia”, chi la vive di più è la donna. Nel bene e nel male. E mi sembra giusto in qualche modo celebrare questo meraviglioso cambiamento che avviene in così poco tempo, dedicandomi sopratutto a quel pancione che sempre meno timidamente viene mostrato con orgoglio e dolcezza. Contestualizziamo gli scatti e giochiamo con le ombre.

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Intimamente

L’ abbigliamento cambia, l’atteggiamento, no. Ed è meraviglioso osservare la giovane Sara, disinvolta, posare in modo più intimo, pur mantenendo le genuine espressioni che fino ad ora ci hanno accompagnato.

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Dettagli

Richiamo Marco sul set per il finale. Stavolta solo dettagli. Sguardi, mani, scarpette, pose simboliche. Tutto molto facile. E piacevole.

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 Tutti, ma proprio tutti, insieme

Sono le 20:30 quando terminiamo il servizio, troppo tardi per mandarli a prepararsi una cena. Uno dei grandi vantaggi di “lavorare da casa” è che si fa molto in fretta a mettere a bollire una pentola d’acqua. Ed è proprio così che finisce la nostra esperienza, tra una forchettata di pasta ed un sorso di vino, alla stessa tavola, raccontandoci cose.

Insomma, una serata tra amici.

davide posenato fotografo maternità torino sara e marco

A presto, ragazzi.

E buona vita.


Buona luce a tutti!

Davide PosenatoFotografo Maternità Torino

 

28 Mar 2017
davide posenato fotografo bambini torino solo una bimba

Solo una bimba – Fotografo Bambini Torino – Davide Posenato

E’ solo una bimba, no?

Inizio col dire che questo articolo è un fuori-programma. Un week-end intenso, quello passato. Tanti appuntamenti fotografici con i marmocchi di tutte le età. Il servizio fotografico bimbi è sempre un momento impegnativo, anche sotto il punto di vista fisico. Alla fine della seconda giornata consecutiva ci sarebbe bisogno di un paio di settimane di relax, per recuperare… e l’ultima cosa che desideri, da fotografo, è fare ancora qualche scatto. Ma hai il set pronto… gli appuntamenti sono finiti… e si aggira per casa tua figlia, a cui i nonni appena tornati dalle Canarie hanno regalato un abito spagnoleggiante. Che facciamo? In fondo, è solo una bimba… scatto più, scatto meno, cosa vuoi che sia.

Solo un paio di scatti, eh?

Capelli ben raccolti, ventaglio in mano senza neppure conoscerne la funzione, e si parte. Mamma Rosanna la sistema sul set, insieme fanno il solito puntino per terra ad indicarle la posizione da mantenere durante le fotografie… “Però, solo un paio di scatti, ok?” Ed è vero. Solo un paio. Ma non perché manchi la voglia. Perché ad un certo punto, mentre fa la sciocchina saltellante, rimaniamo da soli… e le dico: “Beatrice, adesso guardami… devo dirti una cosa importante…”  E in quel preciso momento, lei spalanca quegli occhioni e mi guarda come “un’adulta”, proprio in quel centoventicinquesimo di secondo in cui lo specchio della reflex fa il classico “clack-clack”, sollevandosi, e impedendomi di vedere in diretta ciò che sta accadendo. 5 o 6 scatti in un paio di secondi. Non di più. Poi mi siedo, premo il tasto “play”. E mi viene la pelle d’oca. Neppure 3 anni,  e non arriviamo al metro di altezza.

davide posenato fotografo bambini torino bea spagnola solo una bimba

Grazie piccola Bea.

Stavolta mi hai proprio sconvolto.

Con le mani ancora tremanti penso a quanto grande vorrei stampare la foto.

E penso anche al momento in cui, da grande, la guarderai tu.


 Buona luce a tutti!

Davide PosenatoFotografo Bambini Torino

 

23 Mar 2017
davide posenato fotografo matrimonio torino diventare fotografo

Diventare fotografo

Diventare fotografo

Dai, su, che vuoi che sia. Per diventare fotografo al giorno d’oggi basta un piccolo gruzzoletto, masticare un pochino di photoshop, ed è fatta!

Se ti piace crederlo, si. Ma non è tutto così semplice, sfortunatamente… e meno male.

Il vantaggio di entrare a far parte di questa categoria è che chiunque può farlo. Ma questo diventa anche il peggior svantaggio. Avere una reflex di discreta qualità è ormai alla portata di tutte le tasche o quasi, e in ottica di concorrenza diventa davvero complicato. Il passaggio dall’essere “l’amico con la macchina fotografica grossa” al “professionista” non dipende soltanto da questo. Scattare delle fotografie accettabili è sempre più facile, così come scattarne tante. E avere tante fotografie da mostrare, a volte, è uno dei sistemi più utilizzati per compensare lacune ben più importanti.

Manco a dirlo, grazie al cielo, serve sacrificio. E non poco. Perché diventare fotografo vuol dire molte cose. Prima fra tutte saper comprendere le esigenze dei clienti, che potrebbero differire dal proprio modo di interpretare e proporre la fotografia. Quindi, spesso, ci si potrebbe trovare nella condizione di dover sacrificare il proprio ego in virtù di una richiesta differente dalla propria proposta.

E poi il tempo. Tanto, tanto tempo da dedicare alla formazione personale dal punto di vista tecnico, perché premere il pulsante di scatto è solo l’ultimo passaggio di un procedimento meravigliosamente più complesso.

Senza trascurare l’investimento di tempo necessario alla ricerca di uno stile proprio, che abbia un mix equilibrato di tecnica, carattere ed emotività.

E poi, la strada. Non puoi essere un fotografo tuttofare, commercialmente. Devi decidere quale mercato ti interessa, e devi operare questa scelta sulla base di quello che ti piace fotografare. Non puoi e non devi proporti per qualcosa che non ti piace, si noterebbe di certo nel tuo operato.

E questi sono solo alcuni degli aspetti da tenere in considerazione. E’ un mestiere stupendo, ma certamente non adatto a tutti.

Il modo giusto per diventare fotografo

Non esiste un modo per diventare fotografo professionista. Punto. Esistono molti modi per migliorare le proprie tecniche, partecipando a corsi e workshop di varia natura. Esiste la possibilità di fare della gavetta come assistente, quasi sempre sottopagato, di professionisti già affermati. Esistono anche, però, molti modi per fare la figura dell’improvvisato, del dilettante. E quando chiedi del denaro per un lavoro mal fatto devi mettere in conto che l’insoddisfazione del cliente non porterà nulla di buono.

Uno dei primi acquisti importanti che ho fatto, nel lontano 1996, è stato una splendida chitarra elettrica Gibson SG. E’ davvero meravigliosa. Ma con tutti i suoi pregi non fa di me un chitarrista, e rimango soltanto un discreto strimpellatore, nonostante abbia uno strumento eccezionale.

Siamo dunque sicuri che una reflex, per performante che sia, possa far diventare fotografo?

Meditate, gente… meditate.


Buona luce a tutti!

Davide PosenatoFotografo Matrimonio Torino

 

 

 

15 Mar 2017
davide posenato fotografo matrimonio torino il flash

Flash, amore e odio

Il flash

Flash o non flash, questo è il dilemma. Abbiamo capito ormai che il termine “fotografare” significa “scrivere con la luce”, ma come possiamo pensare di scattare una fotografia in condizioni di luce scarsa, o assente? Ci sono 3 possibilità, con soluzioni diverse sia dal punto di vista tecnico che, ahimè, economico.

Soluzione 1

Corriamo in cameretta, portandoci un bel martello. Prendiamo il nostro salvadanaio a forma di porcellino, accomodiamoci per terra avendo cura di proteggere minuziosamente il pavimento, e colpiamo con vigore la pancia del povero suino di terracotta, con la speranza di assistere ad una piacevole cascata di sonanti quattrini. Se ne avete raccolti almeno un paio di migliaia, metteteli su una carriola e correte dal vostro negoziante di fiducia ad acquistare una bella reflex full-frame che permetta di scattare immagini ad alti valori ISO senza alcun problema. Troppo facile.

Soluzione 2

Compriamo un flash esterno. E compriamolo buono. Spendiamo comunque molto meno e ampliamo le nostre possibilità creative. Cosa vuol dire “buono”? Lasciate perdere le plasticate cinesi da 30 euro, per intenderci. Se proprio non volete investire in un flash della stessa marca della vostra reflex esistono delle valide alternative come Metz e Nissin, ma fate attenzione che sia compatibile con il vostro corpo macchina. E magari verificate che abbia la funzione TTL. Questa funzione, il cui acronimo significa “Through-The-Lens” permette di mettere in comunicazione diretta ottica-sensore-flash in modo da ottenere una modalità automatica “intelligente”. Il risultato? Poco più di una porcheria. Ma se, insieme al flash, acquistiamo anche un cavo TTL in modo da poter muovere e direzionare il fascio di luce dove meglio crediamo possiamo ottenere dei risultati decisamente migliori. Il passo successivo è capire come utilizzare lo stesso sistema, ma in modalità wireless, con molta più libertà e una buona dose di figaggine agli occhi di chi vi sta intorno. Se poi lo fate anche impostando il flash in manuale, sarete dei veri guru, e vi amerò per questo.

Il punto, come sempre, è: cosa dovete fotografare? Uno spettacolo teatrale, un concerto, un balletto? La soluzione 1 è quella che fa per voi. Matrimoni, eventi, serate in discoteca, tornei alla bocciofila? Valide entrambe le soluzioni, dipende dalle vostre tasche. Imparare ad utilizzare il flash per illuminare una scena specifica, come in studio? La soluzione 2 è un passo fondamentale per iniziare a capirci qualcosa.

Quasi dimenticavo la soluzione 3.

Soluzione 3

Se “fotografare” significa “scrivere con la luce”, e la luce non c’è… e non volete comprare una reflex professionale… e non volete nemmeno usare il flash… potete stapparvi una birra e guardarvi una bella partita in tv. Alle fotografie penserete in un altro momento.


Buona luce a tutti!

Davide PosenatoFotografo Matrimonio Torino

 

08 Mar 2017
davide posenato fotografo matrimonio torino foto gratis

Foto gratis?

Foto gratis? Dai, ti faccio pubblicità!

Ricevere delle buone foto gratis è una richiesta molto diffusa, dalla notte dei tempi. E solitamente, sul piatto della bilancia, viene proposta una qualche forma di pubblicità, o la grande occasione di mettere una bella “firma” sulle foto che intaseranno la rete.

Ebbene, si. Ci sono passato anche io. I risultati? A parte il piacere personale di “fare una cortesia”, nessuno. Ma molto dipende da cosa andiamo cercando.

In più di una occasione mi è capitato di ricevere proposte al limite del ridicolo, che non sono state prese in considerazione. Per tirar due somme: un servizio fotografico in esterna, senza troppi fronzoli, presuppone almeno un paio d’ore di uscita, e almeno altrettante per la scelta degli scatti buoni e la relativa post-produzione per ricavare un prodotto decente. Se decidiamo di non considerare nessun costo accessorio, come eventuali trasferimenti, pranzi fuori, usura dell’attrezzatura… e restiamo nei tempi sopra descritti, facciamo il tutto in 4 ore di lavoro “effettive”.

 Il punto è, quanto vale questo tempo?

Se sono a casa a grattarmi la pancia sul divano, poco. Anzi, potrei approfittarne per fare un po’ di “esercizio fotografico”. Alla peggio, se non avessi positivi riscontri da questa pseudo-collaborazione, mi troverei nella condizione di aver guardato un po’ meno porcherie televisive.

Se invece si tratta di tempo che ritaglio al mio lavoro, o a qualsiasi altra cosa “proficua”, il discorso è diverso. Una prestazione, purché quanto più possibile vicina al concetto di “professionale”, si paga. Stop. Badate bene, però… non ho parlato di denaro. Ci sono moltissime forme interessanti di collaborazione per ovviare al problema delle foto gratis! TFP e TFCD, ad esempio. Nel primo caso, Time For Print, ci si accorda con la bellissima modella di turno che le sue pose saranno retribuite con un certo numero di stampe gentilmente offerte da noi. Nel secondo caso Time For CD, niente stampe ma una bella galleria digitale su CD. In entrambi i casi vi ritroverete a non aver guadagnato nulla economicamente, ma con una serie di fotografie potenzialmente interessanti da utilizzare come portfolio personale. E avere un portfolio ben fatto, si, è una buonissima pubblicità.

E poi, invece, ci sono collaborazioni decisamente orientate verso il baratto. Faccio volentieri degli scatti alla bimba di Eleonora e Giuseppe, perché mi danno una mano preziosa con la gestione del sito internet e il blog. La bella signorina Petrella avrà sempre a disposizione il mio obiettivo perché qualche tempo fa abbiamo deciso che ci saremmo dati una mano a vicenda. E lo stesso vale per i proprietari della location per matrimoni Villa Bernese. Per me sono scambi equi.

Quindi?

Potremmo stare a parlarne per giorni. Ognuno si senta pure liberissimo di proporsi come preferisce. Ma non gratis, vi prego. Trovate un sistema, di qualunque tipo. Fatevi pagare in cammelli, barattate il servizio con un cesto di porcini, o con una buona bottiglia di Bourbon. Ma nessuna foto gratis. E quando vi dicono “ti faccio lasciare il logo sulle immagini”, cercate di attribuire il giusto valore alla cosa.

Il mio meccanico lavora a 35 €/ora. E non gli ho mai chiesto di ripararmi la macchina in cambio del suo adesivo sulla portiera.


 Buona luce a tutti!

Davide PosenatoFotografo Matrimonio Torino

 

01 Mar 2017
davide posenato fotografo matrimonio torino fotografie perfette

Fotografie perfette

Fotografie perfette

Dopo una bella passeggiata nella natura, o un’ interessante sessione in studio con una bella modella, scarichiamo le nostre immagini sul pc e partiamo con veemenza alla ricerca delle fotografie perfette tra le tonnellate di gigabyte che sono appena state riversate nel nostro hard disk. Troppo spesso, però, lo sconforto prende il sopravvento dopo pochi minuti. Scorriamo lentamente le immagini una ad una sperando in un miracolo, e invece non accade proprio nulla. Quelle che sul piccolo display della macchina fotografica sembravano delle ottime catture si trasformano in piatti e freddi insiemi di pixel che non trasmettono nulla. Eppure abbiamo studiato bene, messo in ordine tutti gli appunti e usato un gioiellino di reflex nuova fiammante con un obiettivo da millemila dollari. Lo so, ed è terribile. Ma col tempo, e la pratica, si migliora.

Il buon vecchio Henry Cartier-Bresson, dall’alto della sua estrema saggezza, disse qualcosa tipo “…fotografare è porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore…”. Sacrosanto.

Premere un bottone consiste in un movimento dal bassissimo dispendio calorico, e non serve studiare proprio niente. Realizzare una fotografia, però, è un’altra cosa. Perché con una fotografia “buona” hai il meraviglioso potere di fermare davvero il tempo. E quella fotografia, quella che ancora stai cercando nel tuo archivio, continuerà a darti qualcosa, oggi e domani. E quando sarà “passata”, un po’ per la moda, e un po’ per la tecnica e i gusti, ti trasmetterà comunque un’emozione. E non sarà perfetta. Non può esserlo. Perfetta per chi? Per me? Per te? Per chi te la paga? Per chi te la pubblica? Per l’Associazione Interplanetaria dei Fotografi? Niente di tutto questo.

Forse il segreto è…

La fotografia perfetta è quella che fa sorridere con le lacrime agli occhi una mamma che guarda l’immagine di suo figlio… o quella di due ragazzi vestiti da sposi che passeggiano per le vie del centro tra gli applausi dei passanti sorridenti. Ma è anche quella che non piace proprio a te che l’hai scattata, ma scopri che per qualcun altro è meravigliosa. E’ la sensazione che sia perfetta per l’emozione che trasmette, non per le sue caratteristiche. E’ quella che non devi spiegare. E’ quella che, probabilmente, non hai ancora scattato. Oppure lo hai fatto, ma non te ne sei accorto. Non ancora, almeno.


Buona luce a tutti!

Davide PosenatoFotografo Matrimonio Torino

 

 

 

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